Perché l’AI cambia tutto
L’AI di ultima generazione, in particolare quella testuale (modelli LLM come ChatGPT), può capire le tante sfumature del linguaggio umano, adattarsi a contesti diversi e gestire richieste non standard.
Nel partecipare a una gara d’appalto, la maggior parte del lavoro è testuale.
Occorre fare ricerche su dati non strutturati, processare lunghissimi documenti, compilare moduli come il DGUE per cui ogni stazione appaltante ha un formato leggermente diverso ma alla fine richiede le stesse informazioni.
Se fino a pochi mesi fa, il software poteva aiutare poco a riguardo, l’AI cambia tutto.
I vantaggi per le aziende
L’AI può sicuramente essere di grande aiuto per le stazioni appaltanti, ma qui ci concentriamo sugli operatori economici.
Vediamo cosa cambia, nel concreto, in ciascuna fase del processo di partecipazione alle gare.
1) Ricerca
Rispetto ai portali tradizionali che trovano gare sui siti delle centrali di committenza, l’AI migliora il processo in due ambiti:
I dati - maggior copertura in tempo reale.
Si può automatizzare la raccolta su grande scala di dati non strutturati, sempre con formati diversi, andando quindi ad attingere non solo al database ANAC (abbastanza esaustivo ma spesso in ritardo) ma anche a tutte le piattaforme nazionali, regionali e locali, sia della PA in senso stretto che delle aziende partecipate dallo stato quando pubblicano gare aperte.L’esperienza utente - ricerche più intelligenti.
Invece di affidarsi a parole chiave molto rigide, o ai codici CPV, si può descrivere in linguaggio naturale, ovvero come se si stesse parlando con ChatGPT. L’AI sarà poi in grado di cercare sinonimi e termini simili. Si possono anche fare domande complesse relative allo storico degli esiti di gara, per esempio: “qual è la media di ribassi per gare di questo tipo nella mia provincia, nell’ultimo trimestre?”.
2) Analisi
Invece di leggersi tutti i vari documenti - da quelli sempre presenti come il disciplinare di gara, a quelli specifici ad alcuni appalti (per esempio il computo metrico per i lavori) - e poi compilare delle schede riassuntive a mano, l’AI può fornire:
un prospetto delle informazioni chiave;
la lista di requisiti e se questi vengono rispettati o meno (confrontandoli con documenti aziendali quali visura, bilanci, DURC, certificazioni SOA etc);
l’elenco dei documenti da predisporre;
risposte a domande di qualsiasi tipo relative a qualsiasi documento di gara;
un giudizio preliminare sull’opportunità o meno di partecipare, anche sulla base di quanto sia simile la gara ad altre gare a cui si è partecipato, e con quale esito.
3) Compilazione
Per questa fase, il grado di automazione dipenderà dalla tipologia di appalto (lavori, servizi, forniture) e di busta (amministrativa, economica, tecnica).
In generale, ci si può aspettare che l’AI:
compili del tutto alcuni documenti, in particolare quelli della busta amministrativa (eg il DGUE);
controlli la correttezza delle informazioni inserite, per evitare vizi di forma o errori;
prepari delle bozze di partenza a partire dallo storico delle proposte passate dell’azienda.
La sicurezza dei dati aziendali
Le conoscenze di un’azienda relative alle gare d’appalto sono assolutamente strategiche, perché hanno un impatto diretto sul fatturato.
Per le aziende è quindi importante stare molto attenti nel caricare materiali riservati sulle piattaforme generaliste.
Pensate che se condividete una delle vostre chat di ChatGPT a qualcuno, queste saranno facilmente raggiungibili tramite ricerche Google da parte di chiunque nel mondo.
Fondamentale è quindi costruire una “muraglia cinese” che separi due tipi di dati:
la conoscenza generale delle gare: i documenti di gara, il processo che tutti seguono, il codice degli appalti, la giurisprudenza di settore, etc;
i dati aziendali: le informazioni tecniche e commerciali, i documenti amministrativi, lo storico di proposte di gara passate.
L’idea è che l’AI di ogni azienda abbia accesso ai dati del punto 1, uguali per tutti, ma solo ai dati dell’azienda stessa per quanto riguarda il punto 2.
